Come il Covid-19 ha cambiato l’industria degli eventi

La perdita economica per l’industria degli eventi

Le perdite economiche sono quasi incalcolabili, dal momento che l’industria degli eventi è collegata a una pluralità di altri settori. A saltare non sono stati, infatti, solo i guadagni degli organizzatori e delle location dei singoli eventi cancellati, ma anche quelli delle compagnie aeree e delle linee ferroviarie, degli hotel, dei ristoratori, di tutti gli operatori dell’accoglienza e del turismo, senza contare il guadagno mancato di coloro che avrebbero esposto i propri prodotti, stretto accordi, chiuso contratti e garantito il corso degli affari per tutto l’anno a venire e anche oltre. Al momento, la stima parziale dei danni si calcola intorno al miliardo di dollari, ma si ritiene che la cifra sia arrotondata per difetto.

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Chi ci rimette?

Anche la risposta a questa domanda richiede un’analisi più complessa di quella finora possibile. Le assicurazioni che normalmente coprono l’organizzazione di eventi non prevedono rimborsi per eventi come questo, alcune citano addirittura i rischi legati alle malattie infettive come eventualità non coperte dal servizio. Questo vuol dire che gli organizzatori sono i più colpiti nell’immediato. La loro perdita si riflette a cascata – nell’unico esempio di “trickle-down economics” effettivamente funzionante – su tutti coloro che vengono impiegati nella realizzazione degli eventi, dai trasportatori a chi si occupa di montare gli allestimenti, dalle ditte di pulizia a quelle di catering, dagli steward ai media che avrebbero dovuto ospitare le promozioni degli eventi cancellati.

La risposta dell’industria degli eventi

L’impatto della pandemia sull’industria degli eventi è stato ed è devastante e nessuno di noi si aspetta che le perdite siano significativamente arginabili, ma ciò non vuol dire che i professionisti del settore non abbiano già iniziato a cercare soluzioni alternative. Il nostro lavoro, dopo tutto, è quello di incontrarci e far incontrare le persone, per permettere loro di promuovere le proprie attività e i propri prodotti, per collaborare e scambiarsi idee. Tutto questo è possibile anche a distanza, lo sappiamo. La domanda, dunque, è: cosa altro è possibile a distanza? Le sfilate a porte chiuse della settimana della moda ci hanno dimostrato che online si può fare molto più di una conference call. La risposta è… ancora in lavorazione. Noi stiamo cercando di riprogrammare tutta la nostra attività per permettere ai nostri clienti di raggiungere i propri obiettivi nonostante la crisi. Noi ci siamo, non ci fermiamo. Speriamo di rivederci, tutti insieme, alla fine di questo periodo buio.

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