Provasi al Fuorisalone: la cura del passato per il design del futuro

Dagli anni 70 il vostro brand è riconosciuto per l’eleganza e l’esclusività dei suoi prodotti Made in Italy. In che modo ritroviamo questa esclusività nella collezione presentata in questa edizione del Fuorisalone 2023?

L’esclusività si ritrova nei materiali e negli accostamenti tra materiali pregiati. Passiamo quasi un anno a studiare, ricercare e combinare insieme i vari materiali che vanno dai legni, fino alla parte del tessile, dove tutti i tessuti sono disegnati, prodotti per noi. Soprattutto un’altra cosa che ci distingue è il discorso delle finiture, per cui anche in questo caso abbiamo sviluppato un processo che dura un anno, per andare a cercare e provare delle finiture nuove, per poi applicarle sul prodotto finito.

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I vostri prodotti si distinguono per il design classico ma anche per la capacità di giocare con forme e materiali innovativi che permettono di andare oltre gli schemi convenzionali. Ed è proprio il concetto di gioco che ritroviamo espresso già nel titolo della vostra esposizione. Cosa intendete e in che modo un visitatore può giocare con i vostri prodotti?

Quest’anno abbiamo voluto impostare questa manifestazione, appunto sul discorso del gioco, il gioco che lo ritroviamo sia sul nostro tavolo il Pantheon, dove abbiamo applicato una scacchiera con gli scacchi rifiniti a mano e dove il visitatore può giocare proprio fisicamente.

Questo discorso degli scacchi può essere ripreso in tutto l’allestimento interno che vediamo a partire da queste colonne che possono essere modulabili e quindi adattate a qualsiasi tipo di spazio e di superficie. Oppure per esempio, anche in questi totem che si chiamano Akiba, dove il cliente finale può prendere dei moduli, comprarseli e comporseli a casa a suo piacimento, cioè girandoli, sovrapponendoli, oppure creando doppi volumi.
Anche per quel che riguarda il discorso del tessile, ad esempio nella testata del letto che abbiamo alle nostre spalle, anche qua vediamo l’incastro di vari tipi di elementi e di materiali, sia più geometrici, squadrati, sia queste onde che poi riprendono il discorso del tessuto che abbiamo qua intorno.

Oltre a questo abbiamo anche stretto una collaborazione con Dos per quanto riguarda la realtà aumentata, dove il cliente tramite un QR Code può vedersi l’oggetto direttamente nello spazio che preferisce o a casa sua, se no per assurdo montarlo o farlo vedere in piazza Duomo o dove vuole e per questo abbiamo anche lanciato “un contest”, dove la più bella immagine, la più raffinata, verrà premiata da noi.

Dato che il vostro lavoro è artigianale e finalizzato alla realizzazione di pezzi unici, fate difficoltà e se sì, che difficoltà trovate, nella selezione di figure giovani che ambiscono a svolgere la mansione di maestri artigiani?

E purtroppo sì. Purtroppo è un periodo dove i giovani faticano e hanno poca voglia di imparare le maestrie di una volta. Tutto sommato noi riusciamo e siamo riusciti nel corso degli anni ad avere un cambio generazionale, però effettivamente ci stiamo rendendo conto che adesso per alcuni lavori specifici, parlo per esempio di un discorso di taglio di intarsi o anche di alcune dorature, è sempre più difficile trovare giovani addetti ai lavori.
Purtroppo le macchine si stanno sostituendo alle persone ma alla fine il confronto tra il risultato finale di una macchina e una persona è nettamente diverso. Infatti il pubblico ci riconosce per la nostra maestria artigianale e per l’unicità di ogni pezzo prodotto che comunque risultano sempre diversi l’uno dall’altro.

Oltre al fatto di essere situata al centro del quadrilatero Milanese, qual è la ragione che vi ha portato a scegliere una location immersa in una via caratterizzata da palazzi storici ed eleganza?

L’anno scorso eravamo in via Palermo, dove abbiamo fatto un allestimento più urbano in uno spazio più urbano, era un loft riadattato appunto. Però quest’anno ho avuto l’esigenza di tornare proprio nel centro della città e nel quadrilatero della moda dove vivono il lusso e l’eleganza di Milano e, secondo me, questo è il posto più adatto per noi.

Questa occasione ha rappresentato la prima opportunità di collaborazione con la nostra agenzia e nello specifico con la nostra event & pop up manager Stefania? Come valutereste i nostri servizi?

Molto bene, ci ha dato una grossa mano e un grosso sostegno. Prima di questa location ne abbiamo visitate altre, ne ha proposte molte altre. Alla fine la mia idea come spiegavo prima, è stata mossa proprio dal bisogno di tornare nel cuore del quadrilatero portandomi a scegliere questa location.
Direi che questa collaborazione potrà continuare per lungo tempo.

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