Una signora, con il suo smartphone, controlla il suo profilo facebook, un signore gioca con il cinturino dell’orologio e un altro fissa il pavimento assorto nei suoi pensieri.
Tutto ciò non è di certo nuovo e non si può pretendere costante attenzione da parte di tutti, soprattutto quando vengono trattati argomenti dove l’attività di trattenere lo sbadiglio la fa da padrone e nemmeno il vecchio stratagemma di alzare gradualmente il volume del microfono è in grado di catture il pensiero dei partecipanti.
Però nell’era del web 3.0 e degli smartphone di ultima generazione possiamo provare ad evitare che questo accada con la gamification, una soluzione originale che sta iniziando a prender piede nei paesi anglosassoni.
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