Anche se non sembra, internet e i social ci hanno regalato un mondo per certi aspetti più gentile. Per esempio, quando ho iniziato a fare i primi colloqui di lavoro, superare la timidezza era un problema privato e i timidi non erano una sottocultura a parte, iperconnessa su Tumblr, ma un arcipelago di esseri umani che se ne stavano in casa a leggere. Lungi dall’essere motivo di vergogna, oggi l’essere introversi è un tratto del carattere che addirittura molti considerano desiderabile, perché associato a pregi come la capacità di introspezione, l’empatia e la propensione alla riflessione e all’analisi. Tutto questo, sfortunatamente, non risolve il problema di tutti coloro che sono timidi davvero e vivono i colloqui di lavoro come momenti di autentica tortura. Per molti superare la timidezza non è un’opzione, soprattutto perché non è possibile fare in un pomeriggio quello che non si è fatto in una vita, quindi non resta che fare della propria timidezza un punto di forza. O almeno a impedire che il disagio di dover interagire con il prossimo vanifichi la preparazione professionale e l’esperienza che ci rendono adatti per quella posizione.
Lascia un Commento