Quando parliamo di eventi nella realtà post-pandemica, specialmente di eventi che sono pensati per generare introiti – per esempio attraverso la vendita di biglietti o di prodotti o come conseguenza della brand-awareness – ci troviamo di fronte a un problema difficile da aggirare: quello degli assembramenti. In tutto il mondo ci sono limitazioni all’organizzazione di eventi destinati al pubblico. In alcuni Paesi ci si concentra più sull’impedire l’accesso alle persone non vaccinate, in altri si pone ancora fortemente l’accento sul distanziamento, sulle misure di igiene e sulla limitazione della capacità delle location. Questo è un elemento cruciale per gli organizzatori, perché limita la possibilità di guadagno, rendendo più difficile il recupero dei costi organizzativi. La soluzione? Per molti sono i formati ibridi, ma ultimamente si sta affermando anche la tendenza a organizzare eventi più lunghi che in passato, utilizzando soluzioni tecnologiche per estenderne la durata e massimizzarne l’impatto.
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