Blended travel: viaggiare unendo lavoro e tempo libero

Blended travel: i viaggi di lavoro che includono anche il tempo libero

Questo approccio ibrido, che in realtà ha assunto negli anni diverse forme, pare proprio destinato a ridefinire i viaggi del futuro e consiste appunto nell’unire viaggio di lavoro e tempo libero. Questo trend è reso evidente dai risultati di un’indagine svolta da Enit nel 2023, durante l’Imex di Francoforte, un delle più importanti fiere internazionali per meeting e viaggi incentive.
La tendenza a unire il lavoro con il tempo libero è già una scelta praticata da molti, oltre a essere una conseguenza della maggiore flessibilità che caratterizza il moderno mondo del lavoro. Secondo quanto affermato da Skyscanner, una persona su sei è aperta all’idea di viaggi che abbiano questo “doppio scopo”.

Le previsioni di Euromonitor indicano inoltre che la spesa mondiale dei viaggi “blended”, che nel 2022 era di 200 miliardi di dollari, dovrebbe più che raddoppiare tra il 2021 e il 2027, raggiungendo i 360 miliardi di dollari. Tutto questo può diventare, inevitabilmente, un’opportunità per molti.

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Più conveniente per i dipendenti, ma anche per l’azienda

Per i dipendenti, l’opzione di combinare lavoro e tempo libero rende i viaggi più convenienti, poiché il grosso delle spese è coperto dal datore di lavoro e il dipendente può utilizzare un budget maggiore per le vacanze, rispetto al passato. Per i datori di lavoro, permettere ai dipendenti di unire viaggi di piacere ai viaggi aziendali porta a una maggiore soddisfazione del personale e a un ritorno positivo in ambito aziendale.

Inoltre, sempre più aziende investono in viaggi sostenibili, riconoscendo l’importanza di un approccio eco-friendly come parte di una responsabilità ineludibile. In Italia, ad esempio, il 40% delle aziende è disposto a spendere tra il 5% e il 10% in più per viaggi di lavoro sostenibili, secondo Enit. Una tendenza che è destinata a crescere e di sicuro a non diminuire.

Dopo l’incremento inevitabile dei viaggi business che si è verificato dopo la pausa forzata della pandemia e con l’Italia al secondo posto in Europa e al terzo nel mondo per il numero di meeting organizzati in presenza, secondo l’Icca (International congress and convention Association), è indispensabile rendersi conto dell’immenso potenziale rappresentato da tutti quei nuovi spazi che uniscono tempo libero e realtà aziendale.

Dal blended travel all’incentive trip, passando per l’esperienza sempre più diffusa e collaudata del team building, tutte queste opzioni aumentano notevolmente sia le opportunità personali che aziendali, espandendo un segmento di mercato che offre, oggi, molte più opzioni rispetto al passato.

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