Se vi è capitato di esaminare qualche curriculum nella vostra vita, avrete notato come sia assolutamente impossibile trovare un essere umano, in un qualunque angolo del mondo, che manchi della mitologica “capacità di lavorare in team”. Personalmente, se mai dovesse accadermi di leggere una lettera di presentazione in cui il candidato dicesse di sé “sono una persona prepotente, litigo con tutti, ho un pessimo carattere e mi interessa soprattutto il mio guadagno personale”, probabilmente lo assumerei per premiare l’onestà, ma magari non gli affiderei mansioni nel marketing o nelle vendite (quelli non sono settori adatti a chi è così completamente incapace di mentire). Questo non vuol dire che chi si dichiara “capace di lavorare in team” stia necessariamente mentendo: probabilmente tutti quelli che si autoattribuiscono questa capacità sono convinti di averla. Il problema è che nella maggior parte dei casi chi usa quest’espressione non sa cosa significhi. Un team non è composto da un numero variabile di elementi identici o di individui che passano il tempo a darsi ragione a vicenda. Un team funziona se gli elementi al suo interno sono diversi, bilanciati nelle loro differenze e consapevoli nelle stesse, così da poter ricoprire ruoli diversi in modo armonico. Inserire la persona sbagliata nel ruolo sbagliato non potrà che danneggiare il team, ma in quel caso la responsabilità è di chi ha assunto e messo insieme la squadra: è per questo che diamo tanta importanza alle risorse umane e al processo di selezione del personale. Ecco le personalità che più comunemente si trovano all’interno di un team.
Lascia un Commento