Budget, budget, budget. Abbiamo parlato spesso, soprattutto negli ultimi tempi, di quanto sia importante pianificare con attenzione il budget di un evento. In molti casi, come abbiamo già visto in passato, rivolgersi a uno sponsor è la migliore se non l’unica opzione disponibile. In questo caso, tuttavia, si rende necessario offrire una contropartita che renda l’evento un investimento vantaggioso per lo sponsor stesso, ma l’evoluzione dei linguaggi del marketing sta rendendo questa operazione sempre più difficile. Sono lontani i tempi in cui stampare un logo sul poster ufficiale, sulle magliette dello staff o inserirlo su un sito poteva essere considerato un livello di branding accettabile. È qui che entra in gioco il digital branding. Questo particolare strumento può aiutare marketer e organizzatori di eventi a rendere la sponsorship autenticamente utile e produttiva per entrambe le parti coinvolte, grazie a un sistema di promozione integrata . Questo vuol dire che tutte le forme di branding tradizionale sono da buttare via? Naturalmente no, ma non possono più sussistere senza un supporto digitale. Come funziona il digital branding? Ecco una piccola guida per orientarvi. Spoiler: le agendine con il logo della banca non valgono.
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