In base a quanto riportato, il tempo medio trascorso dai consumatori sulle piattaforme social sembra essere diminuito di quasi 30 minuti al giorno dal 2017. Il calo è più consistente tra i giovani di età compresa tra i 16 e i 24 anni, che nel 2017 hanno trascorso in media 2 ore e 12 minuti al giorno sui social, ma solo 1 ora e 18 minuti nel 2019. Questa flessione verso il basso si ritiene dovuta, in gran parte, al passaggio dai dispositivi fissi a quelli mobili.
Secondo lo studio, i consumatori stanno inoltre passando più tempo che mai a fruire di contenuti video sui loro smartphone, operazione che nel 2019 li ha visti trascorrere circa 2 ore al giorno sui dispositivi mobili, mentre nel 2018, per la stessa operazione, la media era di 1 ora e 26 minuti.
Vuoi pianificare la campagna perfetta per te? Contattaci!
Il futuro è lo streaming: sempre meno persone sui social media
La cosiddetta generazione Z trascorre online quasi 2 ore in più sull’Open Internet e sebbene l’anno scorso le piattaforme social, negli Stati Uniti, abbiano ricevuto un totale di quasi 58 miliardi di dollari, sui 189 spesi in advertising digitale, con un aumento del 39% rispetto all’anno precedente, con l’ascesa della TV connessa questa situazione sta iniziando a cambiare.
Il futuro sembra infatti rappresentato dallo streaming video digitale, che comprende la CTV e i servizi OTT (Over the top) e che risulta cresciuto del 51%, arrivando a circa il 40%. Un obiettivo che le agenzie di marketing hanno ben presente.
A causa dell’ascesa della CTV e dei video digitali, i social media marketer si troveranno sempre di più nella necessità di adeguare la strategia, passando da un lavoro che è in prevalenza di community building alla produzione di contenuti creati apposta per incontrare gusti e caratteristiche dei consumatori presenti sulle piattaforme. Dovranno insomma fornire agli utenti contenuti piacevoli o utili da guardare, anziché limitarsi a programmare la pubblicazione di messaggi promozionali nei loro feed. Dovranno inoltre considerare la possibilità di aumentare la quantità di tempo che trascorrono su canali come YouTube e Netflix e non potranno più permettersi di ignorare il settore della CTV, che è in rapida espansione.
Gli inserzionisti hanno infatti già iniziato a trasferire i loro investimenti dai social media alla TV connessa e si prevede che la spesa pubblicitaria in CTV raggiungerà i 21.2 miliardi di dollari nel 2022, rispetto ai 6 miliardi del 2019. Si prevede inoltre che il numero di persone che guardano video in streaming in TV aumenterà, sempre entro il 2022, dai 122 milioni registrati nel 2019 a 180 milioni. Il tempo medio trascorso a guardare video in live streaming su un televisore, inoltre, passerà da 3 ore al mese, dato registrato nel 2018, a 6 ore al mese.
L’importanza della Tv connessa: nuove opportunità per gli inserzionisti
Secondo Ian Schafer, fondatore e CEO di Deep Focus, la crescita della CTV è il risultato diretto dell’offerta agli inserzionisti di un nuovo modo di investire mediaticamente. Un modo che, per usare le parole di Schafer, “dal punto di vista dei risultati, è alla pari con quanto possono offrire i walled garden”.
Di conseguenza, mentre i consumatori si allontanano da piattaforme digitali come Facebook, Google e YouTube, spesso criticate per il fatto di garantire ai brand un minore controllo sui contenuti, i marketer sono alla perenne ricerca di nuovi modi per raggiungere potenziali clienti.
Anche lo IAB ha pubblicato i dati più recenti sulla spesa pubblicitaria digitale e le notizie sono ottime, per quanto riguarda la TV connessa. Nel 2021, il video digitale, inclusi i servizi di CTV e OTT, ha registrato infatti il secondo tasso di crescita annuale più alto rispetto a qualsiasi altro formato pubblicitario, risultando secondo solo all’audio digitale. Sempre secondo questa analisi, inoltre, il tempo trascorso a guardare video digitali è aumentato di oltre il 50%. Un risultato altamente significativo.
Dal 2018, il numero di TV connesse, negli Stati Uniti, è più che raddoppiato e si prevede un traguardo di 85 milioni di dispositivi entro il 2022. L’introduzione di smart TV di aziende come Samsung, TCL e LG, nonché di nuovi lettori per accedere ai servizi di streaming 4K di Roku e Apple, ha inoltre contribuito alla crescita del trend.
Oltre all’ingresso sul mercato di grandi brand, si registra infine un aumento delle offerte “direct-to-consumer”, come Starz Play e HBO Now. Questi servizi sono disponibili su diverse piattaforme, tra cui Roku, Apple TV e Amazon Fire Stick, oltre che attraverso tradizionali fornitori di servizi via cavo come Comcast Xfinity X1 e DirecTV Now (ex AT&T Uverse).
Lascia un Commento