Il Cliente Venuto dall'Inferno: 3 categorie da evitare - Il blog di Smart Eventi
Digital Marketing

Il Cliente Venuto dall’Inferno: 3 categorie da evitare

clienti venuti dall'inferno
Scritto da Angela
Alzi la mano chi di voi ha appesa in ufficio una di quelle targhette con la scritta “il cliente ha sempre ragione”. Immaginando una videochat virtuale con un campione rappresentativo di professionisti dei cosiddetti settori creativi, ritengo di poter stimare ragionevolmente che il totale delle mani alzate sia prossimo allo zero. E no, se lo usate come bersaglio per le freccette non vale. Non c’è ufficio che non abbia un libro nero delle richieste assurde, delle liti senza capo né coda, delle controversie surreali con clienti che dimostrano di non aver compreso appieno la differenza fra un grafico e uno stregone, fra un marketer e una divinità egizia o fra un designer e una foca ammaestrata. Alcuni aneddoti sono divertenti da raccontare – col senno di poi – e la maggior parte sono estenuanti da vivere. Vi siete mai chiesti perché i clienti siano così inclini alle richieste impossibili e alle affermazioni strampalate? Io ho elaborato una teoria: attività come il design e la promozione costituiscono ambiti professionali relativamente “nuovi” (rispetto al tipo di lavori che i nostri nonni aspiravano a fare, tipo l’avvocato, l’ingegnere, il cowboy o l’artista), ma hanno un ruolo così predominante nella cultura contemporanea, che tutti conoscono – o credono di conoscere – almeno in parte le caratteristiche della professione. C’è di più: dal momento che la buona promozione, come la danza, consiste nel far sembrare semplice e naturale ciò che è frutto di sforzo e preparazione, tutti sono convinti di aver capito di cosa si tratti. Non sentirete mai un “profano” suggerire al proprio meccanico quale pezzo di ricambio utilizzare per aggiustare l’auto, ma non esiste imprenditore di qualsivoglia ambito o settore che non si senta in dovere di condividere con voi il proprio rivoluzionario punto di vista sulla promozione, stilando liste di tempi e obiettivi, dispensando consigli che vanno dallo schema di colori per il sito alla scelta dei font, dall’impaginazione della brochure alle funzioni dell’app, il tutto con la competenza di quelli che vanno dal medico e si fanno la diagnosi da soli perché “hanno letto su Google”. Disclaimer: gli esempi che seguono sono stati resi il più possibile anonimi e riportati a categorie generali, ma si riferiscono tutti a episodi tragicamente accaduti. Ogni riferimento a fatti e persone reali è tutt’altro che casuale.
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Informazioni sull'autore

Angela

Editrice e co-fondatrice dell'agenzia di comunicazioni Fiore & Conti Gbr. Vive e lavora a Berlino

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