Quando diciamo che il modo di vendere è cambiato, non ci riferiamo soltanto all’e-commerce. Certo, la possibilità di trovare ciò di cui abbiamo bisogno senza neppure uscire da casa ha modificato il nostro modo di vedere lo shopping. Oggi, anche quando ci rechiamo in un negozio o in un centro commerciale, non stiamo comprando un prodotto, ma un’esperienza. Non a caso, molti recenti studi sui millennial evidenziano come questa particolare fetta di pubblico (per molti indefinibile, per troppi inafferrabile e da tutti corteggiatissima) preferisca spendere per quelle che si possono considerare, appunto, “esperienze”, piuttosto che per i prodotti materiali. E, dal momento che quelli che oggi sono millennial si avviano a essere la fascia principale del nostro pubblico, è il caso di imparare a parlare il loro linguaggio. Qualcuno si starà chiedendo: “ma se io vendo prodotti per la casa o utensili da cucina, come faccio ad agganciare un marketing che cerca esperienze?” Tranquilli, è a questo che serve il marketing. Si tratta di rivoluzionare completamente l’idea della vendita e, soprattutto, l’idea del negozio. Per trasformarlo in un’esperienza. Come? Con il marketing esperienziale.
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