Perché Peeple è l'equivalente Katie Hopkins - Il blog di Smart Eventi
Digital Marketing

Perché Peeple è l’equivalente Katie Hopkins

peeple
Scritto da Angela
Il lancio di Peeple, l’applicazione che si proponeva di operare come una sorta di Yelp o di Tripadvisor applicata agli esseri umani, è stato seguito da un’ondata di sdegno collettivo talmente travolgente da costringere l’azienda a oscurare la quasi totalità dei contenuti promozionali online e a rimandare il lancio dell’applicazione stessa, annunciando una clamorosa inversione di rotta. Per chi fosse stato troppo impegnato a esaminare le immagini delle cascate di Marte per informarsi su questo colossale epic fail del marketing, ecco un breve riassunto. Due imprenditrici canadesi hanno creato un’applicazione il cui scopo doveva essere quello di “recensire” gli esseri umani, con o senza il loro consenso. In base alle logiche misteriose della Silicon Valley, quando l’applicazione è stata presentata agli investitori, qualcuno – invece di accoglierla con una grassa risata e consigliare alle fondatrici di cercare lavoro presso un equivalente canadese del Daily Mail – ha pensato bene di valutarla oltre 7 milioni di dollari, facendola arrivare all’attenzione della stampa. Nel giro di due giorni, la co-fondatrice Julia Cordray è stata bersagliata da insulti e minacce di morte e l’applicazione è stata ritirata, con l’annuncio di un lancio posticipato a Novembre e la promessa che nessuno sarà recensito senza il proprio consenso e che sarà possibile pubblicare solo recensioni positive. Qualcuno potrà sentirsi rincuorato dalla reazione dell’opinione pubblica: la disapprovazione per una piattaforma social che equipara le persone a servizi o prodotti da valutare è stata unanime. C’è dunque speranza per l’umanità? No. Il caso Peeple non è la rivincita del buon senso, è solo una storia di pessimo marketing.
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Informazioni sull'autore

Angela

Editrice e co-fondatrice dell'agenzia di comunicazioni Fiore & Conti Gbr. Vive e lavora a Berlino

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