Gli shoppable ads in qualche modo risolvono questo dilemma, perché azzerano l’intervallo che esiste tra l’impressione e la conversione. Chi si trova a ricevere il messaggio promozionale, infatti, può immediatamente concludere l’acquisto, dimostrando subito l’efficacia della campagna pubblicitaria.
L’acquirente, a volte può addirittura concludere l’operazione con un solo click e cioè senza neanche passare attraverso il sito del venditore per il checkout. Basta memorizzare i dati necessari nell’account che si sta utilizzando per navigare e l’acquisto di ogni prodotto diventa praticamente istantaneo.
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Gli shoppable ads conquistano le piattaforme digitali
Per questa ragione, gli shoppable ads stanno influenzando tantissimo le campagne promozionali, in tutti i settori, e lo sa bene chiunque organizzi professionalmente campagne di marketing per aziende e brand.
In base a questo nuovo formato pubblicitario, gli annunci diventano una parte dell’esperienza d’acquisto. La dinamica è quella che al momento ci capita di vedere soprattutto su Amazon, per intenderci.
Quando parliamo della rivoluzione degli shoppable ads, tuttavia, ci riferiamo più che altro al loro utilizzo su piattaforme che non sono destinate allo shopping online, come ad esempio Google e i principali social network: Instagram, Facebook, Pinterest, YouTube. Le piattaforme digitali stanno infatti diventando sempre più dei canali di vendita e gli shoppable ads sono lo strumento di ogni strategia commerciale davvero efficiente.
Per chiunque si occupi di campagne pubblicitarie, conoscere in tempo reale l’efficacia di un annuncio è un sogno che diventa improvvisamente realtà. La verifica delle impressioni è immediata, anche se chi non acquista immediatamente può comunque aver utilizzato lo shoppable ad per farsi un’idea del prodotto e finalizzare l’acquisto in un secondo tempo, magari in uno store fisico.
Questo va tenuto sempre presente, perché il meccanismo di questa nuova tipologia di annuncio potrebbe indurre i venditori a credere che un cliente che non abbia immediatamente convertito l’impressione in acquisto sia perso. Niente di più falso. Questi strumenti pubblicitari sono infatti utilizzati anche per capire qualcosa in più di un prodotto che comunque si intende acquistare, magari in un secondo tempo.
Gli acquisti istantanei della TV del futuro
Al momento l’esperienza degli shoppable ads è ancora relativamente recente, su YouTube, ad esempio, sono disponibili solo dalla scorsa estate. Eppure si sta già pensando di inserirli anche nella cosiddetta televisione over-the-top (OTT), cioè la televisione digitale. Parliamo quei servizi di streaming televisivo ad abbonamento come Hulu, Prime Video e Netflix, tra gli altri.
Se questo si verificasse, chi guarda un film o una serie potrebbe acquistare subito i prodotti pubblicizzati, un’esperienza che evoca una “tv del futuro” capace di far coincidere pubblicità ed acquisto. Non è più il tempo dei vecchi spot che ricordiamo, quelli che intervallavano i programmi televisivi e che portavano lo spettatore a interrogarsi sulla disponibilità del prodotto nella sua città o nei negozi della sua zona.
L’era digitale e gli shoppable ads hanno fuso le esperienze dell’impressione, della ricerca e dell’acquisto e tutto avviene in una dimensione virtuale, agevolmente accessibile da laptop, tablet o smartphone. Questo significa anche superare i confini fisici dello store e rendere l’offerta sempre più estesa, esattamente come gli eventi virtuali hanno superato i limiti delle location tradizionali, raggiungendo sempre più persone e abbattendo le barriere geografiche.
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