3 buoni motivi per non avere un home office
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3 buoni motivi per NON avere un home office

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Scritto da Angela
Ne abbiamo parlato più volte, eppure le discussioni sui vantaggi e svantaggi di un home office, conosciuto anche come smart working, sembrano spesso girare in tondo senza approdare da nessuna parte. Da un lato si tratta di una semplice valutazione pratica, dall’altro entrano in gioco diversi fattori psicologici che possono avere un peso determinante sui risultati del lavoro di un professionista. Certo, non doversi recare fisicamente in ufficio permette di risparmiare sulle spese di trasporto e, se siete liberi professionisti, anche sulle spese di affitto. Certo, non doversi per forza mettere in ghingheri per apparire in pubblico ha i suoi vantaggi, se siete il tipo di persona che allo stile “passerella francese” preferisce lo stile “arresti domiciliari straight outta Gomorra“. E non dobbiamo neppure sottovalutare il sottile piacere che si prova a presentarsi in camicia e cravatta davanti alla webcam per una riunione via Skype, sapendo che sotto la scrivania avete ancora i pantaloni del pigiama. Per non parlare di quella volta in cui ho portato a termine una Skype call (senza video) in preda alla febbre e alle allucinazioni senza che il mio interlocutore se ne accorgesse. Tutto questo è molto bello e vi fornirà infiniti aneddoti da scambiarvi a cena con gli amici che invece vanno in ufficio e devono mettere le scarpe tutti i giorni. Ma, indovinate un po’, non è tutto oro quello che luccica. Quindi, per mantenere alta la bandiera dei miei post de-motivazionali, oggi vi racconto tutti i motivi per i quali dovreste pensarci due volte prima di decidere di lavorare in un home office.
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Informazioni sull'autore

Angela

Editrice e co-fondatrice dell'agenzia di comunicazioni Fiore & Conti Gbr. Vive e lavora a Berlino

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