Tutto quello che rappresentava uno status symbol negli anni ’90 è passato rapidamente da espressione di successo ad accessorio comune, per finire a fastidiosa appendice della vita moderna nella prima decade del 2000 e poi tornare in voga nella seconda. Pensateci, vale un po’ per tutto: dai telefoni cellulari ai baffi, dagli orologi da polso ai siti web. Agli albori di internet come lo conosciamo oggi, avere un sito web era il modo in cui un’azienda dimostrava di essere proiettata nel futuro, nonostante si trattasse tutto sommato di una brochure online, con lo stesso contenuto di un volantino, ma graficamente più brutta. All’arrivo del nuovo millennio, i siti web erano già diventati noiosi e inutili, ma necessari per dimostrare di non essere dei dinosauri. Con la diffusione dei social media, il sito web è diventato un accessorio superfluo, ma che valeva la pena tenere da parte giusto per non farsi rubare il nome del dominio. Infine, con la diffusione delle piattaforme di blogging e di nuove forme di interattività, si è diffusa un’attitudine più complessa verso i siti web:averne uno è importante, ma se lo si gestisce male è un esercizio inutile. Un sito web dovrebbe essere uno strumento di vendita e di diffusione del marchio. Ecco dieci semplici regole per trarne dei vantaggi concreti ed evitare di presentarsi al mondo con l’equivalente online di un cellulare degli anni ’90 grande come un ferro da stiro.
Interessanti le cose che racconta. Vorrei chiederle questo.
Ha ancora senso oggi per una azienda che opera nel B2B avere un blog all’interno del proprio sito ? Non è piu sensato che gestisca alcuni fra i social piu rilevanti per il suo target ?
Gentile Elisa, ci sono tanti modi di parlare al proprio target e tutti possono avere senso, a mio parere, se usati con cognizione di causa. I social sono utilissimi, perché permettono di interagire in modo immediato e diretto, ma non permettono di articolare moltissimo i contenuti. Un blog, viceversa, permette di approfondire in modi che sono impensabili sui social, ma l’interazione è sempre un po’ meno immediata. Probabilmente una buona sinergia fra questi strumenti è l’opzione più efficace, ma naturalmente ogni azienda dovrà trovare la formula più adatta alle proprie esigenze.
Grazie davvero di aver letto e commentato, il feedback è sempre graditissimo!
Angela
Interessanti le cose che racconta. Vorrei chiederle questo.
Ha ancora senso oggi per una azienda che opera nel B2B avere un blog all’interno del proprio sito ? Non è piu sensato che gestisca alcuni fra i social piu rilevanti per il suo target ?
Grazie
Elisa
Gentile Elisa, ci sono tanti modi di parlare al proprio target e tutti possono avere senso, a mio parere, se usati con cognizione di causa. I social sono utilissimi, perché permettono di interagire in modo immediato e diretto, ma non permettono di articolare moltissimo i contenuti. Un blog, viceversa, permette di approfondire in modi che sono impensabili sui social, ma l’interazione è sempre un po’ meno immediata. Probabilmente una buona sinergia fra questi strumenti è l’opzione più efficace, ma naturalmente ogni azienda dovrà trovare la formula più adatta alle proprie esigenze.
Grazie davvero di aver letto e commentato, il feedback è sempre graditissimo!
Angela