Come scegliere le ricompense per un crowdfunding
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Come scegliere le giuste ricompense per un crowdfunding

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Scritto da Angela
Il crowdfunding ha scosso il mondo dell’imprenditoria e quello delle arti assai più di quanto in molti non vogliano ammettere – laddove i “molti” sono soprattutto quelli che prosperavano nel sistema tradizionale. Se in Italia è ancora abbastanza diffuso l’atteggiamento misoneista e disfattista di chi guarda dall’alto in basso l’idea di chiedere a un pubblico più o meno vasto di supportare un progetto in cambio di una serie di ricompense, il resto del mondo, che non è interessato alla nostra congenita paura del nuovo, ha abbracciato il crowdfunding e lo ha declinato in molte forme diverse. Il rovescio della medaglia naturalmente esiste: alcune storie di campagne di crowdfunding particolarmente riuscite hanno contribuito a diffondere l’idea che, da qualche parte nel web, ci sia una vera e propria montagna di denaro, non dissimile dal deposito di Zio Paperone, e che basti chiedere per ottenerne a palate. Naturalmente non è così: una campagna di crowdfunding, per funzionare, ha bisogno di un progetto solido, obiettivi raggiungibili e ricompense adeguate. Quest’ultimo punto sembra porre i maggiori problemi ai neofiti: come identificare le ricompense giuste per un progetto? Questa piccola guida non ambisce a essere esaustiva, ma può fornire un buon punto di partenza per chi ha bisogno di orientarsi fra le mille opzioni disponibili.
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Informazioni sull'autore

Angela

Editrice e co-fondatrice dell'agenzia di comunicazioni Fiore & Conti Gbr. Vive e lavora a Berlino

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