I “lavori circolari” sono il futuro: impariamo a conoscerli

Passare a un modello circolare

Per capire quale impatto il passaggio a un’economia circolare avrà sui mercati del lavoro di tutto il mondo dobbiamo considerare diversi fattori: mentre alcuni lavori scompariranno o si trasformeranno, emergeranno nuovi veri e propri “lavori circolari”. Alcune combinazioni di competenze diventeranno più importanti e i lavoratori e i datori di lavoro dovranno sviluppare nuove mentalità e abilità per adattarsi a contesti in continua evoluzione. Ma cosa sono esattamente i lavori circolari? E come possiamo garantire che la transizione verso l’economia circolare si riveli uno sviluppo positivo per il mercato del lavoro nel suo complesso e per i lavoratori?

Contattaci per organizzare il tuo prossimo evento aziendale

Cosa sono i lavori circolari?

I lavori circolari sono quelli che supportano direttamente o indirettamente il modello economico circolare in una società. Comprendono professioni come designer di prodotti, architetti, ingegneri, specialisti delle risorse umane, responsabili della catena di approvvigionamento, esperti di logistica, responsabili degli eventi e moltissimi altri.

Possiamo distinguere tra lavori circolari di base, lavori circolari “di supporto”, e lavori “indirettamente” circolari.
I lavori circolari di base sono quelli che garantiscono il completamento dei cicli delle materie prime. I lavori legati al settore delle riparazioni (specialmente con le nuove leggi sul diritto alla riparazione), dell’energia rinnovabile, della gestione dei rifiuti e delle risorse rientrano in questa categoria. I lavori circolari di supporto sono quelli che accelerano, rendono possibile e potenziano i lavori circolari di base. Si tratta di ruoli quali ingegneri progettisti e agenti di leasing che sostengono la realizzazione di una vera e propria “economia circolare” facilitando, ad esempio, il noleggio di attrezzature, le strategie di gestione degli asset a lungo termine e il trasferimento di dati digitali.
I posti di lavoro indirettamente circolari sono quei ruoli che non si occupano direttamente della transizione verso l’economia circolare, ma che possono comunque contribuire ad essa.
Questi lavori comprendono posizioni che forniscono servizi necessari alle strategie circolari di base, come la gestione delle informazioni, la logistica e il servizio pubblico.

Ripensare il lavoro

Andare oltre il mero riciclo dei prodotti o dei materiali per creare un sistema autenticamente circolare che utilizzi i materiali di scarto per realizzare nuovi prodotti riduce la produzione di rifiuti a ogni livello di produzione, consentendoci al contempo di trarre maggior valore dalle risorse. Il modo migliore per misurare lo stato attuale dell’economia circolare è attraverso i posti di lavoro: i materiali utilizzati nei beni di consumo sono spesso prodotti da persone con competenze specifiche. Posti di lavoro come questi possono essere trasformati da ruoli transitori in opportunità di lavoro sostenibili se rimodelliamo i nostri mercati del lavoro per adattarli ai nuovi modelli di business.

Il lavoratore medio potrebbe guardare a un lavoro che offra ampie opportunità di apprendimento continuo e di aggiornamento come a un miraggio, ma è ciò di cui abbiamo bisogno per rendere l’economia circolare una realtà. Per rendere i cicli dei materiali veramente circolari, dobbiamo pensare non solo a come gestire i materiali, ma anche a come formare le persone per posizioni completamente nuove nella catena produttiva.

Conclusione

I lavori circolari saranno presto la norma, ma al momento non ce ne sono moltissimi – e questo significa che dobbiamo iniziare a pensare a come assicurarci che le persone siano formate per svolgerli. Ciò significa aiutare le aziende a trovare il modo di espandere le loro pratiche commerciali per concentrarsi non solo sul profitto e sulla crescita, ma anche sulla circolarità e sulla sostenibilità.

Vuoi organizzare un evento sostenibile? Contattaci!