Per lenire lo shock del rientro al lavoro dopo le vacanze, potreste scegliere di farvi qualche domanda sull’opportunità di licenziarvi. In un momento di grande incertezza per il mercato del lavoro, di precarietà e di crisi, che rendono sempre più difficile trovare un’occupazione, potrà sembrarvi paradossale un articolo sui vantaggi del lasciare il proprio lavoro quando si ha la fortuna di averne uno. Sta di fatto, tuttavia, che le conseguenze dell’accettare condizioni di lavoro che incidano negativamente sulla propria vita possono essere gravi almeno quanto l’assenza di un’occupazione. Questo articolo è ispirato a “fatti realmente accaduti”, ovvero al mio vecchio lavoro, quello che mi ha trascinato al meeting peggiore della mia vita. Col senno di poi, al mio capo di allora va riconosciuto il merito di avermi fornito il tipo di materiale con il quale Paolo Villaggio scrisse il libro che diede inizio alla saga di Fantozzi. Conoscendolo (il mio ex capo, non Paolo Villaggio), se sapesse di essere il soggetto di una serie di articoli, probabilmente mi chiederebbe i diritti. Qualora vi capitasse di trovarvi intrappolati in un lavoro che vi rende estremamente infelici, ecco quattro domande da porvi prima di firmare la lettera di dimissioni.
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