La progettazione e produzione di beni è stata rivoluzionata negli ultimi anni e la distribuzione deve tenere il passo. Chi riesce a realizzare un prodotto grazie a un crowdfunding, per esempio, potrebbe avere problemi ad accedere al circuito della grande distribuzione e probabilmente non ne trarrebbe particolare vantaggio qualora ci riuscisse. Questa non è che una delle tante circostanze che rendono utile e vantaggiosa la scelta di un pop-up shop o, come lo chiamiamo solo noi in Italia per misteriose ragioni, un temporary shop. Curiosamente, la definizione originale mette l’accento sull’inizio dell’esperienza, mentre quella che va per la maggiore in Italia lo mette sul limite temporale che la racchiude. Comunque la si voglia vedere, la moda dei pop-up shop si è estesa dalle piccole realtà ai grandi marchi, che ne hanno scorto il potenziale. Chi dovrebbe aprire un pop-up shop e perché? Quali sono le cose più importanti da sapere prima di iniziare? Ecco una piccola guida per orientarsi nel mondo dei negozi “mordi e fuggi”.
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